Giovedì 24 novembre i partecipanti al laboratorio teatrale allestito nell’ambito del progetto TeatrAndando hanno avuto occasione di vivere un incontro particolare con… le api del monastero di clausura delle Suore Clarisse Sacramentine di Borgo Faris- Attimis.
Il tutto è nato dal fatto che il corso, iniziato a ottobre e che prevede 20 incontri a cui stanno partecipando una quindicina di persone, sta costruendo un lavoro teatrale che ruota intorno alla lavanda e alle api! Le suore di Attimis da anni curano un apiario, affidato in particolare a suor Gigliola, e da qui è nato il desiderio di conoscere questa realtà.
La mattinata è iniziata nel parlatorio del monastero dove si è intrecciato un dialogo intenso e profondo tra gli ospiti e suor Gigliola; ella ha fatto comprendere come l’accudimento, tenero e attento, delle sue piccole api nasce dentro la sua vocazione e ne fa parte, in una vita in cui, nel silenzio e nell’attenzione alla concretezza della realtà, si colgono i segni della compagnia del Signore dentro la cura di tutto ciò che viene affidato, dalle consorelle che condividono la vita nel monastero fino ai piccoli insetti che nelle loro poche settimane di vita compiono un lavoro enorme nel Creato.
Suor Gigliola ha poi accompagnato gli ospiti in una visita all’apiario descrivendo la sua organizzazione e l’attività delle api e mostrando come richiedano tutto il suo impegno per essere accudite e protette e per poi poter raccogliere il prezioso miele che esse producono. Questa cura, nel corso degli anni, ha coinvolto persone amiche che hanno offerto la loro collaborazione per sostenere un impegno sempre più oneroso; ma è apparso chiaro a tutti come questo lavoro, anziché privilegiare un tornaconto economico, sia sempre stato svolto nel rispetto dei ritmi della natura e con la gratitudine verso le creature di Dio che vanno servite e non sfruttate.
Al termine della mattinata è stato possibile partecipare nella chiesa del monastero alla recita dell’Ora Media, uno dei momenti di preghiera che scandiscono la giornata delle monache.
Si è così conclusa un’opportunità che ha interrogato e arricchito tutti i partecipanti, lasciando degli stimoli decisamente interessanti per il lavoro che proseguirà nei prossimi mesi.
Elena Rossi
(foto Clara Pinna)